RACINES DE SONGE / ROOTS OF DREAM

Esperienza sensoriale, pittura vivente in cui lo spettatore può scegliere se essere guidato verso un mondo tutto suo. Racines de Songe è il primo scenario del solo coreografico Racines, che vuole rivelare la parte inferiore dei nostri iceberg invitandoci ad immergerci nella terra, la testa prima.

Un personaggio senza volto si muove attorno a un tavolo.

È un'impressione o la terra si muove sotto i suoi piedi?

Siamo nel suo laboratorio o nella sua camera da letto?

Come spettatori ci poniamo tutte queste domande, per lasciarci finalmente andare e immergerci nel terreno.

A seguire incontro con l’artista.

 


ROBERTA INVERNIZZI, FABIO BONIZZONI, LA RISONANZA ENSEMBLE / BACH versus HÄNDEL IV

Fra le Cantate per voce sola, strumenti e basso continuo firmate da Händel, quelle offerte nell'odierno  programma sono scene drammatiche in miniatura, composte durante il soggiorno romano del 1707-1708 e presumibilmente destinate al soprano Margherita Durastanti, virtuosa di Casa Ruspoli nonché sua futura collaboratrice nei teatri veneziani e londinesi. Sotto la direzione storicamente informata di Fabio Bonizzoni, il soprano Roberta Invernizzi è da vari anni interprete d'elezione per questo repertorio, associando all'eccellenza tecnica una non comune intensità espressiva.

 

musiche di Händel, Corelli


RESTITUIRE. PICCOLO ATTO POETICO

Condivisione pubblica del laboratorio Corpo Memoria  a cura di Frey Faust, Francesca Pedullà e Sandro Beltramo con i partecipanti e le partecipanti al laboratorio.

Per questo appuntamento, che vuole essere condivisione collettiva, verranno scelti alcuni dei momenti più significativi nati durante il laboratorio Corpo Memoria, percorso che fonde l’esperienza del movimento (Frey Faust e Francesca Pedullà) con quella del tratto grafico (Sandro Beltramo), che coniuga danza e disegno secondo i principi dell’Axis Syllabus per far affiorare memorie, riaffermarle, riconoscerle e continuare a conoscersi. Il pubblico avrà la possibilità di osservare semplicemente, di osservare partecipando - apportando la sua prospettiva attraverso la rappresentazione grafica - o di partecipare attivamente alle pratiche proposte.


IO SONO, QUEL TESSUTO CHE CONNETTE

All’interno di Scie, Festival internazionale di danza dedicato alla ricerca e all'incontro tra arti, scienze e culture, Frey Faust - autore del Network di ricerca internazionale Axis Syllabus - insieme alla danzatrice e ricercatrice Emanuela Iacopini, e all'artista visivo-performativo Jacques André Dupont, si incontrano in una lecture-performance dedicata alla fascia, il bianco involucro che «bisogna togliere per vedere qualcosa». Cenerentola della scienza, la fascia è oggi di grande interesse in campo medico e artistico in quanto forma una rete tensionale continua che attraversa tutto il corpo, rivestendo e connettendo ogni singolo organo, ogni muscolo, ogni nervo o cellula muscolare. La sua identità è ancora controversa, ma diversi congressi mondiali continuano ad approfondirne la conoscenza, il numero di pubblicazioni su riviste scientifiche cresce, così come le applicazioni terapeutiche e la sua influenza nello studio del movimento e della danza. Io sono, quel tessuto che connette, raccoglie esperienze tra arte e scienza sulle implicazioni generate dalla scoperta di questo nuovo organo.


CORPO MEMORIA / TRA DANZA E GESTO GRAFICO

Frey Faust - autore dell'Axis Syllabus - e Francesca Pedullà - da lungo tempo parte del Network di internazionale di ricerca Axis Syllabus - e Sandro Beltramo - artista visivo - condurranno Corpo Memoria. Il Corpo porta con sé tracce antiche e recenti dei suoi continui dialoghi con l’ambiente – fisico, sonoro, emotivo, sociale, culturale, politico. In questo senso è un archivio prezioso di informazioni, esperienze, storie. Danzare, da soli e insieme agli altri, può essere un modo per far affiorare memorie, riconoscerle, continuare a conoscersi. Nello stesso modo in cui danzando si possono evocare memorie, disegnando possono affiorare  le figure della mente che provengono dalla memoria del corpo. Il laboratorio - che usa sia  strumenti dell’Axis Syllabus che del disegno - è rivolto a danzatori, attori, musicisti, professionisti e amatori del movimento, artisti visivi e a tutti coloro che sono interessati a sperimentare un’accurata percezione del corpo e riscoprirne le potenzialità espressive. Il percorso prevede una restituzione pubblica alla sua conclusione.

 


BOLOGNA MODERN / LUDUS GRAVIS

Nuove sonorità per l’ensemble di soli contrabbassi fondato nel 2010 e diretto dal solista e compositore Daniele Roccato. La particolare formazione dell’ensemble si è fin da subito imposta come un’autentica novità nel panorama contemporaneo, attirando l’attenzione di autori che hanno segnato la storia della musica, come Henze, Riley, Bryars, Scodanibbio, e ricevendo inviti da molti dei più prestigiosi festival europei. Nel suo programma per Musica Insieme, Ludus Gravis coniuga innovazione e senso ludico, appunto, fra il sole danzante del Mirage di Sofia Gubaidulina e una prima assoluta di Tonino Battista.

Francesco Platoni, Giacomo Piermatti, Alessandro Schillaci, Paolo Di Gironimo, Andrea Passini, Mauro Tedesco, Rocco Castellani, Alessio Cordaro contrabbassi

Daniele Roccato direttore e solista

Musiche di Roccato, Perocco, Cifariello Ciardi, Sani, Bryars, Gubaidulina, Battista


SPACE INVADERS / CLAUDIO GIUNTA CON ENRICO FORNAROLI

A cinquant’anni dallo sbarco sulla luna, a quaranta dall’arrivo di Space Invaders nelle nostre camerette, cosa è successo tra noi e gli alieni: sono già arrivati e li abbiamo sconfitti? Sono tra noi e non li vediamo? Arriveranno domani?

Come gli alieni ci hanno conquistato:

Il graphic novel

Visivamente, l’invasione aliena è una manna per i disegnatori: perché il tema ha sì dei caratteri ‘obbligati’, ma lascia grande libertà a chi deve reinterpretarlo in una graphic novel. Conoscete L’eternauta di Oesterheld e Solano López, Nameless di Grant Morrison, Lake of Fire di Nathan Fairbairn e Matt Smith? No? Beh, dovreste, perché molto del nostro attuale immaginario sugli ‘invasori’ viene da lì…

 


IL MEDITERRANEO: L'ALTRA RIVA

Il primo appuntamento della Presidenza del FAI Emilia-Romagna con un focus particolare sugli intrecci ininterrotti tra i popoli dei Paesi del bacino del Mediterraneo.

Il Mediterraneo è da migliaia di anni un luogo di incontro tra civiltà e culture diverse, che hanno lasciato sulle sue sponde tracce indelebili del loro passaggio, leggibili attraverso i monumenti, i siti archeologici e le città storiche. Senza parlare degli infiniti scambi culturali che si sono avuti in tutti i campi, dalla scienza alla cucina.

Queste testimonianze e queste tradizioni non sono solo tracce del passato, ma possono essere oggi uno strumento potente per la costruzione dell’identità comune dei popoli mediterranei.

 


QUARTETTO LYSKAMM / APOLOGIA DEL QUARTETTO IV

Nell’ampia letteratura novecentesca per quartetto d’archi il qualificato Quartetto Lyskamm si concentra sulle avanguardie internazionali del secondo dopoguerra, ormai canonizzate come voci del "classico moderno": Cage, Carter, Ligeti. Esegue il Quartetto 1950 di Cage e il secondo Quartetto di Carter, l’altra faccia della modernità americana, oltre alle cangianti Métamorphoses nocturnes di Ligeti. Si spinge sino ai nostri giorni con un lavoro di Marco Stroppa, propugnatore di un neo-umanesimo che unisce organici tradizionali a modernissime tecnologie. La vita immobile, dedicato al Quartetto Arditti e al Quartetto Lyskamm, è una composizione per archi articolata in sette piccole “macchine musicali” che sviluppano di volta in volta un solo tipo di atmosfera sonora.

 

musiche di Cage, Carter, Ligeti, Stroppa


MAURIZIO DE GIOVANNI / CANZONI PER IL COMMISSARIO RICCIARDI

Ci sono storie che sono come canzoni. Ci sono storie che scorrono tra le pieghe di altre storie. Storie dolcissime, disperate. Ci sono storie che segnano lo scorrere dei giorni. Nei romanzi di Maurizio de Giovanni ci sono storie così. Storie che spuntano tra le pagine di un'altra storia per regalare una sospensione struggente. Storie che i lettori hanno imparato ad amare e che aspettano di sbucare tra i meandri di un’indagine, tra gli incubi del commissario Ricciardi. Storie che hanno il colore, i ritmi, la poesia di Napoli e della vita che brulica tra vicoli e palazzi della città. Ci sono storie bellissime che chiedono di essere raccontate. E che solo chi le ha scritte può raccontare con gli accenti, le pause, i ritmi del cuore. Ci sono storie splendide che chiedono di essere cantate. E solo la musica nella quale si sciolgono le parole può farle vibrare davvero.