NAVE NODRIZA, L'INSTALLAZIONE DI EULALIA VALLDOSERA PER IL SAN FILIPPO NERI

Dal 19 al 26 gennaio 2020, all’Oratorio San Filippo Neri della Fondazione del Monte, si potrà ammirare Nave Nodriza, l’installazione site-specific di Elulalia Valldosera a cura di Maura Pozzati.

L’oratorio, che si trova in Via Manzoni 5 a Bologna, sarà visitabile sempre a ingresso libero ma in orari diversi:

domenica 19 inaugurazione ore 17

lunedì 20 – giovedì 23 dalle 16 alle 20;

venerdì 24 dalle 10 alle 20;

sabato 25 dalle 10 alle 24;

domenica 26 dalle 10 alle 20.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Studio Trisorio ed è uno dei main project di ART CITY Bologna 2020, programma di iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere e in occasione di Arte Fiera.

L’installazione Nave Nodriza, costituita da un lavoro multimediale e un video, è stata ispirata e concepita per uno spazio inizialmente progettato per il culto, un tema ripreso nell’opera dall’artista e caratteristico della sua produzione. Altri tratti distintivi di Eulalia Valldosera, che ritroveremo anche in Nave Nodriza, sono il linguaggio di luci e ombre; l’elemento naturale e, in particolare, l’acqua; l’uso di materiali riciclati e di straordinaria semplicità.

«Eulalia è venuta a Bologna, una città che non conosceva, per visitare l’Oratorio di San Filippo Neri e per progettare un’opera fatta apposta per lo spazio che si muova in sintonia con questo luogo, così carico di storia e di memoria, ma anche con la spiritualità dell’artista, legata al culto della Dea Madre, della Vergine e di Madre Terra – spiega la curatrice Maura Pozzati – . Non possiamo ancora sapere come sarà questa installazione multimediale, possiamo solo dire che sarà un nuovo lavoro che continuerà la poetica dell’artista, fatta di temi su cui Eulalia sta ragionando da anni: l’acqua come elemento portante della memoria, fonte di vita, sostanza purificante e rigenerante, l’utilizzo di materiali poveri che riportano a una concezione mariana dell’esistenza ma anche a un’idea ecologica di riduzione degli sprechi per tornare a un principio più sano di vita personale e collettiva; l’utilizzo delle luci come fonti energetiche, portatrici di forze sottili e naturali che orientano il viaggio dell’uomo sulla terra».

L’arte per la Valldosera è un viaggio interiore, un’esperienza d’ascolto dei livelli invisibili della memoria, attraverso il contatto con le energie profonde della materia. L’artista si fa “medium” di queste esperienze ricalcando il modello di figure archetipiche di guaritrici come le sibille. I suoni e i riflessi di luce influenzano il nostro corpo e la nostra mente come un mantra di guarigione.

L’acqua, come nella mostra Plastic Mantra del 2017, ritorna ad essere rappresentata come spazio infinito di ispirazione, ma anche come luogo di contaminazione dell’uomo. L’artista ci induce a riflettere sull’inquinamento del mare causato dalla plastica. Considerando l’ecologia come una questione spirituale e l’ambiente come una creatura vivente, la Valldosera esprime la sua denuncia attraverso una manifestazione di luce e bellezza.


POP UP CINEMA

Torna l’appuntamento natalizio con il grande cinema in pieno centro: dopo il successo delle prime tre edizioni, l’Oratorio di San Filippo Neri si trasforma ancora una volta in sala cinematografica.

Il primo Pop Up Cinema della città riapre in via Manzoni con una selezione di film imperdibili, andando ad affiancare le sale sorelle, il Pop Up Cinema Medica Palace di via Monte Grappa e il Pop Up Cinema Jolly di Via Marconi, e formando con loro un vero e proprio triangolo del cinema in pieno centro a Bologna, con una programmazione eclettica ed originale, capace di soddisfare sia gli appassionati di cinema d’essai che i fan dei più attesi blockbuster della stagione.

www.popupcinema.it

Info e biglietti: https://www.popupcinema.18tickets.it/film/7819

 


ILARIA CUCCHI E FABIO ANSELMO / IL CORAGGIO E L'AMORE. GIUSTIZIA PER STEFANO: LA NOSTRA BATTAGLIA PER ARRIVARE ALLA VERITÀ

Sono passati dieci anni dalla morte di Stefano Cucchi a seguito di un pestaggio da parte di tre carabinieri e della colpevole trascuratezza che ne è seguita. Dieci anni in cui sua sorella Ilaria, affiancata dall'avvocato Anselmo, ha chiesto giustizia con intransigenza e tenacia incrollabili. Non l'hanno fermata le batoste in tribunale, né le falsificazioni o le calunnie. La sua è stata come la sfida del piccolo David contro il possente, tracotante Golia. In questo libro Ilaria e Fabio, suo compagno di vita oltre che di battaglia, raccontano con emozione e rigore di verità ogni fase e ogni retroscena, fino all'apertura del processo sui depistaggi. Ora hanno vinto. E l'Italia è un Paese migliore.


LOREDANA PIEDIMONTE / OPERA PIA

Pia è una donna sola, insegnante di musica, l’anima menomata da un matrimonio infelice; Inoussa un disperso proveniente da un paese lontano. Lei è l’Occidente spaventato e deluso lui è il Terzo Mondo in fuga. Su quale piano e a quale livello potrà avverarsi il loro incontro? Quale il pericolo, quale il prezzo da pagare? Pia ci racconterà, la sua scelta, la sua caduta, il sogno di una risurrezione, di un incontro forse ancora possibile, ma solo a patto di non a fermarsi a metà strada: la risposta, qualunque essa sia, si trova oltre ogni ragionevole limite; al di là delle differenze e dei confini, in fondo all’abisso del desiderio.


DA ALEPPO A MOSUL: DIALOGHI DI ARCHEOLOGIA

Incontri in ricordo di Sebastiano Tusa

Quarto appuntamento della Presidenza del FAI Emilia-Romagna

Gli assetti politici coloniali del Medio Oriente dopo la Prima Guerra Mondiale sono all’origine di tanti disequilibri contemporanei. La creazione di Servizi delle Antichità negli anni ’20 del Novecento ha segnato un primo importante momento di riflessione nazionale sul patrimonio culturale, un percorso che non ha mai cessato di svilupparsi, anche in questi ultimi anni dove la guerra civile siriana e la guerra in Iraq hanno prodotto incalcolabili devastazioni al patrimonio, oltre che alle persone e al tessuto sociale. Le esperienze personali di ricerca e di vita in due città simbolo come Aleppo e Mosul sono alla base di questo incontro.

 

Intervengono: Nicolò Marchetti , Michel Al Maqdissi e Marco Magnifico


TEATRO DELLE ARIETTE / TRENT'ANNI DI GRANO. UNA VEGLIA IMMAGINATA DA PAOLA BERSELLI E STEFANO PASQUINI PER MATERA 2019

Paola e Stefano sono sposati dal 18 giugno 1989.

Sono attori e contadini.

“Trent’anni di grano” è il diario che stanno scrivendo nel corso dell’estate 2019 (18 giugno – 21 settembre). Il grano è il punto di vista da cui osservano il presente. Il grano è la bussola che guida il viaggio attraverso le persone e le storie, le donne e gli uomini che sanno di pane, che ne hanno memoria. In scena con Paola Berselli e Stefano Pasquini, come sempre, c’è Ferro (Maurizio Ferraresi). Il diario e le azioni di preparazione del cibo che condivideranno con gli spettatori sono le fondamenta della Veglia che gli attori immaginano.

Tre mesi di vita per raccontare trent’anni di storia.

Accesso limitato a max 40 persone, solo su prenotazione: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu


TEATRO DELLE ARIETTE / TRENT'ANNI DI FARINA. UN LABORATORIO PRATICO DI CUCINA AUTOBIOGRAFICA

 Un grande tavolo, taglieri, mattarelli, pentole, fornelli… e soprattutto farina, la farina del grano che da trent’anni coltiviamo e andiamo a macinare al Mulino delle Palette.

Farina da impastare con le uova per farne sfoglia, o con acqua e lievito per farne pane e focacce, o con lo zucchero per farne ciambelle e crostate.

Ma soprattutto da impastare con i racconti, le parole e le immagini evocate dalla preparazione del cibo. Venti persone che cucinano insieme attorno a un tavolo sono un mondo!

Faremo insieme le tagliatelle col pesto delle Ariette e la focaccia, a voi chiediamo di portare il racconto di una esperienza di vita legata al cibo o alla cucina, il resto viene da sé.

Accesso limitato a max 20 persone, solo su prenotazione: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu


IL CORPO DELLE DONNE / CHI VENNE FU LEI

Evento conclusivo del progetto IL CORPO DELLE DONNE. CORPO SOCIALE. UNA LUNGA STORIA DI INTERAZIONI.

Con questo spettacolo il progetto giunge alla sua tappa conclusiva per il 2019 portando in dote tutta la ricchezza di tante storie raccolte lungo il bellissimo percorso dal 2018. In scena diverse generazioni di donne - attrici in uno scambio di esperienze che abiteranno diversi luoghi dell’Oratorio   accogliendo, guidando, raccontando storie e metafore di figure femminili mitologiche o realmente esistite. Domandandosi se si può essere potenti e fragili allo stesso tempo. Cercando di suscitare le emozioni che forse portano alla violenza, esplorando i percorsi arcani che conducono allo scatenarsi di passioni e follie contro le donne. Lo spettacolo vedrà le due attrici storiche di Tra un atto e l’altro, Angela Malfitano e Francesca Mazza, condurre e intrecciarsi alle presenze di altre giovani compagne di palco con le parole immortali di grandi autori della letteratura.


MEDINE E CITTÀ STORICHE: IDENTITÀ CANGIANTI

Incontri in ricordo di Sebastiano Tusa

Terzo appuntamento della Presidenza del FAI Emilia-Romagna con un focus particolare sugli intrecci ininterrotti tra i popoli dei Paesi del bacino del Mediterraneo.

Le città del Mediterraneo sono sempre state segnate da flussi di persone e merci, idee e credenze, tradizioni e saperi in cui ogni identità è stata contaminata e arricchita dal contatto con l'altro. Venezia e Alessandria, Palermo e Tunisi, ma anche Damasco e Gerusalemme, come Fés e Granada e molte altre città, rivelano nei paesaggi urbani, nelle strutture spaziali e nelle loro stesse architetture le vicissitudini di una coesistenza spesso (ma non sempre) conflittuale, ma comunque fertile, di culture diverse. Le loro identità non sono univoche ma molteplici e si spiegano con l’appartenenza a un mondo comune.

Intervengono: Daniele Pini  e Jellal Abdelkafi


FESTIVAL 20 30

Chi ha tra i venti e i trent’anni oggi è nei guai. I giovani non lavorano. I giovani non hanno voglia di lavorare. I giovani lavorano gratis, vivono di rendita, sono già stanchi, sono sottovalutati, sono sopravvalutati, non hanno potere, non hanno rispetto, non ce la faranno mai, saranno precari a vita, non avranno la pensione, sono degli sdraiati, sono pessimisti, sono troppo ottimisti, sono choosy, bevono troppo, sono strozzati da una società gerontocratica, non è colpa loro, non si interessano di politica, sono estremisti, hanno pochi diritti, hanno troppi diritti, stanno sempre attaccati al computer, escono tutte le sere, non sono pronti, pazienti, elastici. Questo dicono di noi quelli che hanno il doppio dei nostri anni.

Giunto alla sesta edizione, Festival 2030 continua a sondare l’immaginario di una generazione, quella di chi ha oggi tra i 20 e i 30 anni, facendola entrare in scena attraverso spettacoli, laboratori, concerti, installazioni e performance.