ARCHIVIO STAGIONE 2019 / 2020


MARIA AMELIA MONTI ED EDOARDO ERBA / VAIOLO

La Fondazione del Monte e Mismaonda sono liete di annunciare che il 15 giugno l’Oratorio San Filippo Neri riaprirà al pubblico. Alle ore 20.30 una serata speciale in compagnia dell’autore Edoardo Erba e dell’attrice Maria Amelia Monti.

Inizialmente questo doveva essere un luogo di cura. Chi entrava qui era malato e ci veniva con la stessa speranza con cui un paralitico entra in un bagno termale. (Vaiolo, Edoardo Erba, 2002)

Più di vent’anni fa il drammaturgo Edoardo Erba scrive un racconto, “Vaiolo”, all’apparenza distopico: ambientato in un futuro che potrebbe essere oggi, narra della riscoperta di un reperto storico, un teatro, strano edificio di cui si è persa la memoria dell’utilizzo. Per deduzione si immagina dovesse essere un luogo di cura.

Il 15 giugno, dopo quasi quattro mesi di chiusura dei luoghi di cura di tutt’Italia (e del mondo), i teatri riaprono. La Fondazione del Monte, insieme a Mismaonda, ha deciso di fare un gesto simbolico: riaprire proprio quella sera l’Oratorio di San Filippo Neri, il suo luogo di cura, che da anni mette a disposizione della città di Bologna.

Per festeggiare questo ritorno negli spazi di pubblico spettacolo, Mismaonda ha chiamato sul palco proprio l’autore del testo profetico, Edoardo Erba: lui e la moglie, l’attrice Maria Amelia Monti, ne daranno una lettura scenica cui seguirà una chiacchierata sul “dove eravamo rimasti” e quale futuro ci aspetta.

L’Oratorio di San Filippo Neri proseguirà poi la sua programmazione dal 1 settembre.

L’Oratorio riaprirà al pubblico con una capienza di 85 posti (230 quelli abituali): le panche e le sedute saranno separate in modo da consentire la distanza di un metro abbondante.

Al pubblico sarà chiesto di indossare la mascherina e igienizzare le mani all’ingresso. Sarà anche misurata la temperatura.

L’ingresso sarà consentito solo su prenotazione via mail: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu


KEPLER 452 / QUESTO SPETTACOLO SI CHIAMA EMILIA

Cosa significa essere una donna oggi? Il nuovo lavoro di Kepler 452 - Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello - nasce dal fatto che Paola è diventata da poco madre di una splendida bambina, Emilia. Ma che donna diventerà Emilia? E Paola continuerà ad essere un’attrice o farà soltanto la madre? E che madre sarà? A rielaborare sulla scena queste e molte altre domande è proprio Paola in dialogo con la figlia. A monte c’è stato il consueto lavoro di ricerca del gruppo che ha posto a un campione casuale di giovani donne una serie di domande sulla questione di genere. Una lente per leggere un presente in cui molti diritti sembrano scontati ma solo sulla carta.


LALISH THEATRELABOR / NO SHADOW

La performance “No Shadow” esprime il processo continuo di ricerca archeologica sulla voce umana, portato avanti dalla compagnia di origine curda Lalish Theatrelabor. Lo spettacolo è stato rappresentato in oltre 20 paesi del mondo ed ha ricevuto numerosi premi come miglior performance vocale in importanti festival teatrali e musicali internazionali. La critica l’ha descritta come un viaggio dalle origini ai giorni nostri, un rituale poetico, visivo e sonoro in cui i canti diventano la sorgente del ritmo, della presenza scenica e dell’azione.


FRANCESCA FINI / T.A.G.S. TAG/AZIONE/GESTO/ STORIA

L’artista Francesca Fini, presenta in anteprima nazionale il suo nuovo progetto, creato nei suggestivi spazi dell’Oratorio San Filippo Neri. Una performance altamente partecipativa dove sarà direttamente il pubblico a ricostruire la storia frammentata sul corpo della protagonista. Attraverso una specifica applicazione, i partecipanti potranno inquadrare i vari tatuaggi sulla pelle dell’artista vedendo comparire elementi virtuali in 2d e 3d, suoni e video. Linee astratte, apparenti QR code, segni che somigliano a lettere alfabetiche di una specie aliena, tutti elementi che guideranno gli spettatori all’interno della performance.

Performance site-specific in Sala Papi riservata a 20 spettatori.
Info e prenotazioni: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu


INSTABILI VAGANTI / DESAPARECIDOS#43

DESAPARECIDOS#43 vuole dar voce alla drammatica vicenda dei 43 studenti scomparsi il 26 settembre 2014 ad Ayotzinapa, in Messico. Una performance forte, una Re-azione artistica e performativa che mira a metter in luce una tragica realtà, quella delle sparizioni forzate che ancora oggi affliggono il Paese. Un linguaggio performativo di grande impatto emotivo, una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti e immagini proiettate. Desaparecidos#43 ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia per la capacità di rendere in modo significativo la crudezza di un dramma messicano che ha scosso il mondo intero, coinvolgendo il pubblico presente in un’unica affermazione corale: “Non siamo tutti… ce ne mancano 43!’”


WORKSHOP E CONVEGNO / SUPERARE I CONFINI

La nona edizione dell’international workshop festival ideato e diretto da Instabili Vaganti sarà incentrata sul tema del superamento dei confini: di genere, geografici, stilistici, culturali, con particolare attenzione al rapporto tra performance e performing arts. Il programma prevede workshop intensivi diretti da: Instabili Vaganti – Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola; Lalish Theaterlabor - Nigar Hasib e Shamal Amin (Kurdistan – Austria), Marta de la Heras (Spagna); Teatro del Lemming – Massimo Munaro; Francesca Fini. Il 28 maggio, dalle 9.30 alle 19.30, chiuderà il festival il convegno sull’alta formazione in ambito teatrale e performativo ideato da Instabili Vaganti e curato da Simona Frigerio.

Info e iscrizioni: workshop@instabilivaganti.com
www.instabilivaganti.com


ALESSIO PIANELLI / VIOLONCELLO

È uno dei migliori violoncellisti della nuova generazione, forte di una padronanza tecnica eccezionale e di una creatività vulcanica. Alessio Pianelli ha studiato al Conservatorio di Palermo con Giovanni Sollima e poi alla Hochschule für Musik di Basilea con Thomas Demenga. Come solista si è già esibito con orchestre come la Sinfonieorchester Basel o l’Orchestra RAI di Torino. Apre il programma con la Sonata op.102 n.1 di Beethoven, una “sonata libera” che si emancipa dalle regole della forma classica, per poi passare all’appassionata freschezza dell’“Adagio e Allegro” di Schumann; completa il programma con la Sonata op.119 di Prokof’ev e la Sonata op.40 di Šostakovič, tra le pagine per violoncello più significative nella prima metà del Novecento.


FRANCESCO ABATE / MIA MADRE E ALTRE CATASTROFI

Una serie di dialoghi folgoranti, irresistibilmente comici, che tessono il racconto di una intera vita, anzi due: quella di un figlio e di sua madre, dall’infanzia fino ad oggi. Con grazia estrema ma senza sconti, Francesco Abate ha scritto la tragicommedia del rapporto sentimentale più dolce e ingarbugliato di tutti. Dal suo libro “Mia madre e altre catastrofi”, lo scrittore sardo trae materia per una stand up divertentissima costituita da brevi sketch. La protagonista del libro, Mariella, è stata anche interpretata in una serie di video dall’attrice Piera Degli Esposti. Ma quali sono le caratteristiche di questa madre? Fa il bagno al mare in dicembre, tiene una pelliccia d’estate in una 500 color crema e non perde una messa alla chiesa neocatecumenale. Il successo decretato dalla rete ha sospinto il progetto di Francesco Abate, nato da una serie social a episodi, a incarnarsi nella forma del libro. E da lì fino al teatro.


CLARISSA BEVILACQUA / VIOLINO

Enfant prodige, Clarissa Bevilacqua ha suonato per la prima volta in pubblico all’età di nove anni e si è diplomata al Conservatorio di Piacenza a sedici. Allieva di Boris Belkin e Pavel Vernikov, si sta perfezionando al Mozarteum di Salisburgo con Pierre Amoyal. La grazia dello stile e una grande abilità comunicativa sono solo alcune delle sue doti; interprete appassionata già domina un repertorio solistico da virtuosa del violino: dalla Sonata n.1 BWV 1001 di Bach alla Sonata op.31 n.2 composta da Paul Hindemith nel 1924; da “Paganiniana”, variazioni per violino solo scritte dal celebre violinista Natha Milstein, alla Sonata n.2 “Jacques Thibaud” di EugèneYsaÿe, autentico monumento alla tecnica violinistica moderna.