FILIPPO GORINI

Ventidue anni, cresciuto pianisticamente seguendo i consigli di Alfred Brendel, Alexander Lonquich, Pavel Gililov e Andrei Gavrilov, Filippo Gorini si è aggiudicato il primo premio al Concorso Beethoven di Bonn e al Concorso Neuhaus di Mosca. Apre il suo programma con le visionarie Geistervariationen (Variazioni sul tema degli spiriti) di Schumann passando, in ideale continuità, alle sette Fantasie op.116 di Brahms. In finale, l’immensa Sonata op.106 “Hammerklavier”, vera e propria sfida per ogni interprete beethoveniano.


FRANCESCO GRANATA

La rassegna Talenti ogni anno ospita il vincitore del Premio Venezia, uno dei più importanti concorsi pianistici nazionali, competizione cui sono ammessi soltanto i diplomati a pieni voti dei Conservatori italiani. Francesco Granata, classe 1998, ha studiato al Conservatorio di Milano ed è il primo classificato dell’edizione 2017. Tra i suoi maestri, Benedetto Lupo e Leonid Margarius. Enfant prodige, ha tenuto il suo primo concerto a otto anni; con piglio virtuosistico impagina un programma che accosta due brani di Liszt, Vallé d’Obermann e Cloches de Genève, agli evocativi Miroirs di Ravel, per concludere con gli impressionistici Preludi di Debussy.


UMBERTO BOTTAZZINI E MARCO ANTONIO BAZZOCCHI / NUMERI. IL FASCINO DELL’INFINITO

Uno, due, tre… conosciamo a memoria la successione dei numeri, ma cosa sono? E da dove vengono? Sono forse un dono del buon Dio, come disse una volta con una battuta un grande matematico. La storia di un’idea straordinaria che ha preso forma migliaia di anni fa nelle civiltà babilonese ed egizia, in Cina, nelle culture azteca e maya, per poi diffondersi nel resto del mondo. Sulle coste calabre i seguaci di Pitagora scoprono numeri indicibili. Nelle regioni dell’India si inventa un simbolo per il nulla, nelle mani dei mercanti trovano senso numeri negativi, e nella fantasia dei matematici numeri immaginari e transfiniti. La storia continua....


STEFANO MASSINI / L’INTERPRETATORE DEI SOGNI

Immaginato come un quaderno-diario di Sigmund Freud, questo affascinante romanzo edito da Mondadori, scritto da Stefano Massini (drammaturgo e scrittore dal 2015 consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano) in oltre sette anni di appunti e studi, è a tutti gli effetti un geniale clamoroso falso letterario. Perché nessuno ha osato origliare dentro i segreti di quel volume – L’interpretazione dei sogni – destinato a rivoluzionare la nostra percezione del mondo. Cosa c’è oltre quel libro? E soprattutto chi c’è dietro? Per rispondere, Massini indaga l’animo dell’indagatore stesso e conduce il lettore alla scoperta di un Sigmund Freud reinventato, un personaggio meno scienziato e più Prometeo. Il tutto all’insegna di una grande domanda: come si legge un sogno? Dal libro è stato tratto uno spettacolo teatrale diretto da Federico Tiezzi andato in scena a gennaio al Piccolo Tearo di Milano.


LE RAGAZZE / LIDIA RAVERA

Il '68 ha rappresentato un punto di svolta per le donne. E' stata una rivoluzione politica, ideologica e sociale che ha mutato profondamente il modo di percepirsi e di essere percepite in ambito personale, professionale. Questo cambiamento epocale ha segnato quella generazione e quelle a seguire. La scrittrice Lidia Ravera, seppur poco più che bambina nel '68, da quella rivoluzione ha preso ispirazione per il suo romanzo d'esordio Porci con le ali (due milioni e mezzo di copie vendute nell'arco di tre decenni) rievocandone più precisamente il clima ne La guerra dei figli ed anche nell'ultimo Il terzo tempo. "Nel tornare a parlare di '68 affiora nella mia mente questa immagine di una ragazzina che vorrebbe lavarsi i capelli e andare in paese per fare una passeggiata serale, ma deve farlo di nascosto perché già di per sé lo shampoo è visto male e poi proprio quella sera la sorella diciassettenne ha dichiarato guerra ai padri... La memoria non è solo rughe e invecchiare, è dare uno sguardo lucido al passato: riviverlo, non ricordarlo".


COSÌ CLASSICO, COSÌ ROCK / DA DEBUSSY AL ‘68

Fra gli anniversari da non dimenticare, il centenario della morte di Claude Debussy offre l’occasione per ascoltare una delle sue ultime e più ispirate Sonate, accostata a quelle di Eliodoro Sollima, compositore fecondissimo di oltre trecento lavori, e del figlio Giovanni, ovvero il violoncellista e autore italiano più eseguito al mondo. Per MICO, Sollima e Andaloro esploreranno un altro volto essenziale del secolo breve: il Sessantotto, le cui espressioni musicali hanno segnato intere generazioni. Musiche di Eliodoro e Giovanni Sollima, Andaloro, Debussy, Gentle Giant, Area, King Crimson, The Queen.


GIUSEPPINA MUZZARELLI E SUSANNA ZACCARIA / LA MODA E IL CORPO DELLE DONNE

La moda è pensata, creata, agita e in qualche caso anche subita da uomini e donne che la usano per comunicare, per fare, per stabilire relazioni anche di controllo e di dominio. Il corpo rivestito dagli abiti è a sua volta coperto (o scoperto) manipolato, usato per inviare messaggi. Nell'incontro si offriranno alcune riflessioni, a partire dal Medioevo, per dimostrare come il corpo delle donne è stato sacrificato, modificato, impiegato per esporvi segni di privilegio o di marginalità, agito secondo fini da comprendere nella loro complessità. Si ragionerà sul capo velato, sui sopralzi alle calzature di circa mezzo metro, sui farsetti che toglievano il respiro, sulle imbottiture delle gonne che ostacolavano fortemente la mobilità. Il ragionamento arriverà alle soglie della nostra contemporaneità che non ha smesso di agire sul corpo delle donne seppur impiegando metodi diversi.


CARLO TOFFALORI E PIERGIORGIO ODIFREDDI / ALGORITMI. IL PIACERE DELLA SOLUZIONE

Algoritmo è una strana parola. Un poeta che le dedicasse un sonetto si troverebbe a combinarla nei suoi versi con ritmo, bioritmo, monoritmo o logaritmo. Ma gli algoritmi si usano al computer e tanto basta ad accreditarli. Ci accompagnano sin dagli albori della civiltà, assistendoci in questioni piccole e grandi dell’esistenza e confermandosi oggi utilissimi. Possono fallire, ma perfino le loro goffaggini riescono provvidenziali e contribuiscono sorprendentemente al nostro benessere.


L'ALTRA CARMEN

Carmen è il simbolo di una femminilità forte e attraente, ma allo stesso tempo è spesso vista come una “strega” che conduce l’uomo alla follia. Il tema è attuale: esistono attenuanti per chi uccide travolto dalla passione? Esistono comportamenti femminili che possano giustificare la violenza? Lo spettacolo propone una duplice visione della figura di Carmen, da un lato una donna capace di superare le convenzioni, mai incline a scendere a compromessi, dall'altro una donna incostante, egoista, seduttiva che mette a dura prova le sicurezze della società patriarcale.


LIVIA GROSSI / NONOSTANTE VOI. STORIE DI DONNE CORAGGIO

Il valore della donna come individuo al di là dei tradizionali ruoli sociali di madre, moglie e figlia. Il diritto di esistere e il prezzo che si paga. Un viaggio tra parole e musica che s’interroga sull’identità individuale e pubblica, sull’informazione e la sua reale condivisione. In scena riflessioni e testimonianze di donne italiane e straniere, e un ironico monologo sui requisiti necessari per ottenere la Carta d’identità di Donna. Storie di resistenza al femminile raccolte sul campo da Livia Grossi, giornalista del Corriere della Sera, qui proposte, in un unico reportage teatrale come pagine di un “Giornale Parlato”. Un reading in continuo aggiornamento. Tra le donne intervistate Pushka (Albania), vergine giurata che da oltre 40 anni ha deciso di diventare un “uomo” per difendere diritti e dignità; Maria (Sud America) rifugiata politica, arrestata con l'accusa di terrorismo e liberata in seguito alla sua riconosciuta innocenza dopo 8 anni di carcere; Marietu 'Ndaye (Senegal), una delle portavoce contro la mutilazione genitale femminile.