MARCO CAVICCHIOLI / LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE DI FEDOR DOSTOEVSKIJ

Può essere analizzato e compreso anche fuori dal contesto dei ‘Fratelli Karamazov’ questo celeberrimo racconto (è un capitolo del romanzo) di Fedor Dostoevskij. È Ivan Karamazov a esporre al fratello Aleksej una storia allegorica di sua invenzione ambientata in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione. Ed emerge netto il profilo psicologico, antropologico e filosofico del grande scrittore russo. Filosofia morale, politica, della storia e delle religioni si incrociano in una magmatica narrazione che Marco Cavicchioli restituisce al pubblico con una poetica adesione. Una lettura raccontata con accompagnamento musicale. Una chiave inconsueta per entrare nella complessità di un testo da sempre al centro di discussioni teologiche.


UN'ORCHESTRA A QUATTRO MANI / L'ARTE DELLA TRASCRIZIONE

MICO si conclude con un concerto “sinfonico da camera”, dove il pianoforte, in virtù della sua generosa estensione e ricchezza timbrica, diviene lo strumento privilegiato per riassumere un’intera orchestra in “quattro mani”. Fossi e Gaggini sono veri e propri esploratori di questo repertorio, di cui offrono due trascrizioni d’autore: il balletto Petruška nella versione dello stesso Stravinskij, e la Kammersymphonie op. 9 di Schoenberg nella versione di Alban Berg, che ascolteremo in prima esecuzione italiana.


TRIO KANON

Lena Yokoyama (violino), Alessandro Copia (violoncello) e Diego Maccagnola (pianoforte) si sono incontrati nel 2012 e hanno studiato musica da camera con il Trio di Parma e con l’Atos Trio, continuando ad affinare il loro stile con altri grandi maestri, in viaggio tra Germania, Austria, Norvegia e Francia. Propongono due grandi “classici” dei primi anni dell’Ottocento e del Novecento: il Beethoven visionario del Trio “degli spiriti” che fa ruotare tutta la composizione intorno ad uno spettrale Largo centrale e il Ravel di esuberante vitalità del Trio in la maggiore ascoltato per la prima volta a Parigi nel gennaio 1915, con Alfredo Casella al pianoforte. Varcano il XXI secolo con il Secondo Trio di Mauricio Kagel, carico di convenzioni e sovversioni come tutta la sua musica.


COSTANTINO D'ORAZIO / L'ARTE IN SEI EMOZIONI TORMENTO STUPORE DUBBIO

Il tormento (Prometeo), lo stupore (Maddalena), il dubbio (Polimnia): Costantino d’Orazio continua il suo viaggio attraverso le emozioni che nei secoli gli artisti hanno raccontato in modo sempre diverso. Un viaggio affascinante tra i capolavori dell’arte universale e dentro noi stessi. Dopo
il desiderio, il delirio e l’allegria affrontato nel primo incontro, lo studioso continua il percorso, tracciato nel suo libro, guidando il pubblico tra capolavori famosi e opere meno note per scoprire come gli artisti hanno rappresentato appunto le emozioni, quelle che si annidano nei nostri stati
d’animo più ineffabili e affascinanti. Scoprendo che dai reperti dell’antica Grecia ai capolavori del Rinascimento, dalle invenzioni del Barocco
alle rivoluzioni del Romanticismo fino alle provocazioni del Novecento, l’arte ha sempre creato simboli e personaggi per raccontarcele.


PAOLO VALERIO / DINO BUZZATI A FUMETTI

“Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve. Poema a fumetti è per me una di queste come ‘Il deserto dei tartari’ o come ‘Un amore’”. Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori appunto ‘Poema a fumetti’, un
libro a lungo sottovalutato se non dimenticato.
Nella rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice, lo scrittore parla di sé stesso concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall’eterno dialogo fra la vita e la morte. Paolo Valerio ridà vita a questo testo, con l’ausilio della videoproiezione
delle immagini originali e l’esecuzione delle musiche dal vivo al pianoforte di Sabrina Reale. Un’interpretazione basata su un gioco raffinato di citazioni e autocitazioni che prevede l’omaggio ad artisti di ogni epoca e la contaminazione di più generi.


COSTANTINO D'ORAZIO / L'ARTE IN SEI EMOZIONI DESIDERIO DELIRIO ALLEGRIA

La storia dell’arte può essere raccontata da tanti punti di vista, ovvero attraverso le tecniche, i movimenti, le committenze, i linguaggi o gli stili. Costantino D’Orazio sceglie un’altra strada e invita a compiere un viaggio nel tempo per scoprire come gli artisti hanno rappresentato le emozioni, quelle che si annidano nei nostri stati d’animo più inaccessibili. Desiderio, delirio, tormento, stupore, dubbio, allegria: che forma, colore,
disegno hanno? E come è cambiato il modo di rivelarle? Dai reperti dell’antica Grecia ai capolavori del Rinascimento, dalle invenzioni
del Barocco alle rivoluzioni del Romanticismo fino alle provocazioni del Novecento, l’arte ha attinto alle emozioni creando simboli e personaggi per raccontarle. In questo appuntamento si indagheranno, con l’ausilio
di immagini, il desiderio (Eros), il delirio (Medusa), l’allegria (i putti).


MACELLO / TRA POESIA E TEATRO

Dopo lo spettacolo tratto dalla sua raccolta di poesie Macello, il poeta Ivano Ferrari dialoga con lo scrittore Antonio Moresco, il regista Pietro Babina e il filmmaker Jonny Costantino.
Per l’occasione sarà disponibile la nuova ristampa di MACELLO di Ivano Ferrari (Einaudi, Collana Bianca).


REMO BODEI E UMBERTO BOTTAZZINI / PITAGORA, IL PADRE DI TUTTI I TEOREMI

Tra le molte leggende che accompagnano il teorema di Pitagora, una racconta di come il filosofo avrebbe formulato il suo teorema mentre, seduto su un grande salone del palazzo di Policrate a Samo, osservava le piastrelle
quadrate del pavimento, forse vedendone una rotta “perfettamente” su di una diagonale...storia o leggenda, il teorema della geometria euclidea che stabilisce la relazione tra i lati di un triangolo rettangolo segna uno dei punti d’inizio della civiltà, dello sviluppo culturale, della filosofia e dell’estetica... oltre che il primo teorema che tutti studiamo a scuola.


PIETRO BABINA E GIOVANNI BRUNETTO / MACELLO

Dall’omonima collezione di poesie del poeta Ivano Ferrari, che in gioventù lavorò al macello di Mantova, traendone ispirazione, ribaltando completamente l’idea di “poetico” e mostrando come la pratica poetica possa
attraversare immaginari terrificanti come il continuo prodursi di morte violenta. Spiega Babina: “Il mio lavorare su queste poesie viene
da un percorso sulla memoria dei campi di sterminio nazisti. In Macello ho ravvisato non solo un’analogia nella produzione meccanica di morte ma, più inquietante, la sensazione che in questi luoghi si mantiene ardente, come brace sotto le ceneri, l’attitudine allo sterminio, che le nostre società sono organismi al cui interno pulsa uno sterminio continuo rivolto al diverso, ora in quanto animale, ma che potrebbe mutare
repentinamente il suo oggetto”.


PASCAL BASILE E GABRIELE VIA / FINO A DALLA VIA ROVERSI

Fino a Dalla Via Roversi” è un concerto pianoforte e voci dove Pascal Basile e Gabriele Via spengono i riflettori sui rumori intorno per restituire al pubblico il valore infinito della bellezza dei contenuti musicali e poetici lasciati da Lucio Dalla e Roberto Roversi.Venti brani scelti per ripercorrere la storia artistica di Lucio Dalla, dalle canzoni costruite sui testi del poeta Roberto Roversi – tre album consecutivi nell’arco di quattro anni – fino a quelle scritte interamente da lui, quando nel 1977 nasce come cantautore, completo e perfetto. Solo un pianoforte e due voci per illuderci di sfiorare con la mano l’anima di Lucio Dalla e di Roberto Roversi