TEATRO NUCLEO KASHIMASHI
Il genere determina il nostro agire quotidiano: gesti, comportamenti, riti sociali. Con la lente di ingrandimento della ricerca teatrale, il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua, con una buona dose di autoironia, nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” e agli stereotipi in cui ci riconosciamo/ che rifiutiamo/ in cui ci sentiamo costretti. La “messa in forma” del mondo che l’essere umano mette in campo per essere efficace nel suo tendere all'universalità si serve, obbligatoriamente, di una modalità simbolica, ed è a questi simboli che si fa riferimento nella performance. Per arricchire questo sguardo la regista e interprete ha scelto la modalità del “laboratorio aperto” invitando un gruppo di persone eterogeneo per età, sesso, appartenenza etnica e sociale ad inviare i propri contributi.
BEYOND BORDERS INTERNATIONAL PROJECT
Esattamente un anno fa, stesso giorno, stesso orario e stesso luogo, veniva presentato ufficialmente il Progetto Internazionale ‘Beyond Borders’, ideato e diretto da Instabili Vaganti e vincitore del bando Boarding Pass Plus del MIC, che ha previsto nel 2021/22 tappe di ricerca e co creazione in India, Senegal, Cile, Stati Uniti, Tunisia in collaborazione con ATER Fondazione, Arboreto Teatro Dimora, La MaMa Umbria International, ed una dozzina di partner stranieri tra cui la MaMa di New York, il Festival FINTDAZ in Cile, l’Hornbill Festival in India.
Durante questo incontro di chiusura della prima edizione del progetto verranno illustrate le tappe di lavoro intraprese, presentati opere video e documentari realizzati.
BEYOND BORDERS INTERNATIONAL PROJECT / OUTPUT PERFORMANCES
Una serata dedicata al Progetto Internazionale ‘Beyond Borders’, ideato e diretto da Instabili Vaganti e vincitore del bando Boarding Pass Plus del MIC, che ha previsto tappe di ricerca e creazione in India, Senegal, Cile, Stati Uniti, Tunisia.
TETSEO SITERS / TAFMA Task Force for Music and Arts
Le Tetseo Sisters sono le più acclamate rappresentanti della musica folk del Nagaland, regione tribale a nord est dell’India e le antesignane dell'industria musicale Naga. Con centinaia di concerti in diversi paesi, hanno esportato la cultura Naga in tutto il mondo suscitando l’interesse di molti ricercatori e studiosi della cultura Naga. I loro brani sono la celebrazione dello stile di vita unico dei Naga, e fondono tradizione e contemporaneo, Folk e Fusion. Hanno vinto numerosi premi tra cui il Nagaland Governor's Award per l'eccellenza nella musica. Per la prima volta in Italia e in esclusiva per il festival PerformAzioni, Tetseo Sisters presenterà un concerto con brani che spaziano dal proprio repertorio alle novità dell’ensemble Naga.
Prima nazionale
TEATRO DEL LEMMING / LA TETRALOGIA DEL LEMMING. IL MITO E LO SPETTATORE
Presentazione del libro di Massimo Munaro
Il libro raccoglie i testi e le testimonianze di quattro storici lavori del Teatro del Lemming: Edipo, Dioniso e Penteo, Amore e Psiche, Odisseo, più le due postfazioni alla Tetralogia, A Colono e L'odissea dei bambini. Il racconto – anche attraverso le posizioni articolate della critica, le lettere di tanti spettatori e i diari di lavoro degli attori – disegna un’avventura teatrale e umana fra le più singolari degli ultimi decenni. Al centro di questi lavori c’è la potenza sempre attuale del mito e c’è lo spettatore che, nel suo diretto coinvolgimento sensoriale, assume qui, per la prima volta anche in senso drammaturgico, il ruolo di protagonista.
Introduce e modera l’incontro Silvia Mei in dialogo con l’autore Massimo Munaro.
LELLA COSTA E MARCELLO FOIS | MICHELA MURGIA
Mismaonda ha avuto il privilegio di percorrere un tratto di cammino con Michela Murgia, mescolando lavoro e amicizia.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto affettivo incolmabile; ed un vuoto di senso che dobbiamo provare a colmare ripercorrendo le sue parole, i suoi gesti, le sue battaglie, le sue visioni per mantenerle vive affinché continuino a rischiarare le menti.
Del suo spirito libero e indomito, di quell'amore per l'altro che è sempre stato al centro del suo credo, di quella capacità di vedere oltre le apparenze e le convenzioni per identificare l'essenza delle questioni sociali e politiche. Di quella naturale maestria nell'esprimersi nei suoi scritti e nei suoi interventi pubblici parleranno Marcello Fois, scrittore conterraneo, amico fraterno sin da tempi remoti, e Lella Costa, attrice che ha conosciuto bene Michela e a cui ha dedicato un ultimo commovente saluto citando De Andrè: "È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”.
IL RACCONTO DI FILIPPO
Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali sono i tesori artistici che custodisce? Quali traversie ha attraversato quel luogo? Domande, domande, domande…A cui offre una risposta ‘Il racconto di Filippo’, spettacolo itinerante che è un po’ visita guidata e un po’ performance teatrale. Non c’è dubbio che l’Oratorio di San Filippo Neri sia un tesoro da riscoprire con il suo straordinario patrimonio artistico-architettonico e le suggestioni ad esso legate.
L’Oratorio fu acquistato nel 1997 dalla Fondazione del Monte che avviò i lavori di restauro per riparare gli ingenti danni provocati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, affidandoli all’architetto Pier Luigi Cervellati. Fu riaperto al pubblico il 20 dicembre 1999. Al suo interno si possono ammirare l’architettura di Alfonso Torreggiani, le sculture di Angelo Gabriello Piò, la pala d’altare di Francesco Monti, gli interventi di Fernando Galli Bibiena e il celebre ‘Hecce Homo’ di Ludovico Carracci. Ma soprattutto si può respirare l’aria della Storia.
Il racconto di Filippo è un percorso spettacolare per gruppi ristretti di spettatori: tre attori conducono il pubblico negli angoli più suggestivi dell’Oratorio, dando voce ad alcuni personaggi storici e fantastici legati al luogo. Il protagonista è Filippo Neri, naturalmente, il Santo della gioia che terrà le fila della narrazione. Ma appariranno anche un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci, il cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio nel 1733) e la figura di una misteriosa donna scampata dai bombardamenti del 1944.
Il testo rievoca fatti storici mescolando citazioni letterarie (da Decroux a Raimondi) ed invenzioni drammaturgiche, in un gioco scenico che consente di guardare lo spazio in modo inedito.
IL RACCONTO DI FILIPPO
Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali sono i tesori artistici che custodisce? Quali traversie ha attraversato quel luogo? Domande, domande, domande…A cui offre una risposta ‘Il racconto di Filippo’, spettacolo itinerante che è un po’ visita guidata e un po’ performance teatrale. Non c’è dubbio che l’Oratorio di San Filippo Neri sia un tesoro da riscoprire con il suo straordinario patrimonio artistico-architettonico e le suggestioni ad esso legate.
L’Oratorio fu acquistato nel 1997 dalla Fondazione del Monte che avviò i lavori di restauro per riparare gli ingenti danni provocati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, affidandoli all’architetto Pier Luigi Cervellati. Fu riaperto al pubblico il 20 dicembre 1999. Al suo interno si possono ammirare l’architettura di Alfonso Torreggiani, le sculture di Angelo Gabriello Piò, la pala d’altare di Francesco Monti, gli interventi di Fernando Galli Bibiena e il celebre ‘Hecce Homo’ di Ludovico Carracci. Ma soprattutto si può respirare l’aria della Storia.
Il racconto di Filippo è un percorso spettacolare per gruppi ristretti di spettatori: tre attori conducono il pubblico negli angoli più suggestivi dell’Oratorio, dando voce ad alcuni personaggi storici e fantastici legati al luogo. Il protagonista è Filippo Neri, naturalmente, il Santo della gioia che terrà le fila della narrazione. Ma appariranno anche un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci, il cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio nel 1733) e la figura di una misteriosa donna scampata dai bombardamenti del 1944.
Il testo rievoca fatti storici mescolando citazioni letterarie (da Decroux a Raimondi) ed invenzioni drammaturgiche, in un gioco scenico che consente di guardare lo spazio in modo inedito.
IL RACCONTO DI FILIPPO
Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali sono i tesori artistici che custodisce? Quali traversie ha attraversato quel luogo? Domande, domande, domande…A cui offre una risposta ‘Il racconto di Filippo’, spettacolo itinerante che è un po’ visita guidata e un po’ performance teatrale. Non c’è dubbio che l’Oratorio di San Filippo Neri sia un tesoro da riscoprire con il suo straordinario patrimonio artistico-architettonico e le suggestioni ad esso legate.
L’Oratorio fu acquistato nel 1997 dalla Fondazione del Monte che avviò i lavori di restauro per riparare gli ingenti danni provocati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, affidandoli all’architetto Pier Luigi Cervellati. Fu riaperto al pubblico il 20 dicembre 1999. Al suo interno si possono ammirare l’architettura di Alfonso Torreggiani, le sculture di Angelo Gabriello Piò, la pala d’altare di Francesco Monti, gli interventi di Fernando Galli Bibiena e il celebre ‘Hecce Homo’ di Ludovico Carracci. Ma soprattutto si può respirare l’aria della Storia.
Il racconto di Filippo è un percorso spettacolare per gruppi ristretti di spettatori: tre attori conducono il pubblico negli angoli più suggestivi dell’Oratorio, dando voce ad alcuni personaggi storici e fantastici legati al luogo. Il protagonista è Filippo Neri, naturalmente, il Santo della gioia che terrà le fila della narrazione. Ma appariranno anche un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci, il cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio nel 1733) e la figura di una misteriosa donna scampata dai bombardamenti del 1944.
Il testo rievoca fatti storici mescolando citazioni letterarie (da Decroux a Raimondi) ed invenzioni drammaturgiche, in un gioco scenico che consente di guardare lo spazio in modo inedito.