MARCO E MIRTO BALIANI

Kohlhaas, lo spettacolo che Marco Baliani mise in scena nel 1989 segna la nascita del teatro di narrazione. “Volevo fare un esperimento usando solo corpo e voce: in un’epoca in cui l’occhio è onnivoro, cercare lo spettatore che ascolta e si affida all’immaginazione. Non avrei creduto di dare vita ad un genere oggi così diffuso: esistono perfino cattedre di narratologia”.

Kohlhaas ha totalizzato 1090 repliche e molti altri spettacoli sono venuti a seguire: al centro sempre l’ascolto, che ha a che fare col suono. “Con mio figlio Mirto, che è un musicista e un compositore, abbiamo inserito negli spettacoli la musica non come eco o colonna sonora ma come drammaturgia, come linguaggio”.

Mirto di rimando definisce la sua attività costruzione di paesaggi sonori “in teatro le composizioni sonore seguono regole diverse da quelle musicali: entrano in relazione con il corpo, la voce, le luci, il gesto”.

Il video racconto è interpolato da alcuni frammenti di spettacoli che li hanno visti insieme come Una notte sbagliata e Sette contro Tebe ed altri che mostrano in scena le sonorità ricercate di Mirto come Cosmogonia e China vs Tibet.

In chiusura una domanda: che faremo? “Mi piacerebbe raccontare il mio primo romanzo, Nel regno di Acilia che parla della mia prima infanzia a Roma. Vorrei trasformarlo in un grande racconto epico”.

Al termine di questa pandemia bisogna cominciare a raccontare…